PAROLA ALLO SPOGLIATOIO
Sono solito pensare che lo spogliatoio, inteso come gruppo-squadra, sia lo specchio di un allenatore; proprio per questo, quando mi è stato proposto di intervistare direttamente le Esordienti dell’Atalanta B.C. riguardo all’ambiente orobico, ho accettato senza alcuna riserva.
Mi sembra doveroso scrivere su questa compagine femminile che gioca in un campionato maschile, quindi con coefficiente di difficoltà abbastanza elevato dovuto soprattutto alla diversa fisicità che comincia a evidenziarsi.
Oggigiorno il calcio femminile è un nuovo mondo tutto da scoprire ma, paradossalmente, in Italia abbiamo pochi “Cristoforo Colombo”: siamo uno dei pochi (se non l’unico) tra i maggiori campionati che non riconoscono il titolo di professioniste alle calciatrici italiane. Nonostante tutto passo in avanti si comincia a intravedere…
Ma torniamo alle ragazze. L’atmosfera nello spogliatoio è quel giusto mix tra serietà pre-allenamento e spensieratezza.
Dopo essere stato presentato dal mister, mi accingo a porre il primo quesito alle giovani calciatrici.
Come ci si sente a vestire la maglia dell’Atalanta?
Le ragazze mi hanno risposto con pacata serenità e con una maturità quasi inaspettata per la loro età, dicendo che si sono sentite catapultate improvvisamente in un nuovo mondo, passando dal Mozzanica (squadra di Serie A femminile, ndr) all’Atalanta.
“Alla fin fine” – dicono – “è cambiato poco, una volta superato il peso del nome, tutto è come prima”.
Che cosa vi chiede il mister? Quali insegnamenti avete trattenuto?
La squadra ha esordito dicendo che per il mister l’importante è giocare bene, il risultato adesso non conta. Bisogna giocare per la squadra senza mai demordere.
Hanno esplicitamente aggiunto che per loro il giocare “alla viva il parroco” è qualcosa d’inaccettabile; anche nei momenti di difficoltà, non si deve mai dimenticare che la palla preferisce accarezzare il terreno di gioco anziché essere lanciata da un punto all’altro.
Qual è la differenza sostanziale tra il giocare contro i ragazzi e contro le ragazze? Quali difficoltà avete riscontrato?
“Ormai” – hanno detto – “siamo abituate al fatto che diverse compagini maschili fanno valere la loro superiorità fisica e quindi andiamo un po’ in difficoltà.”
Le ragazze si sono sentite molto valorizzate nel giocare tornei contro altre squadre femminili (come nel Torneo Santa Lucia under 13) quali Inter, Real Meda, FiammaMonza e Brescia: per loro è stato gratificante ricevere i complimenti dai mister delle avversarie.
Poi hanno anche saputo ironizzare: “È sempre bello per una bergamasca ricevere complimenti sinceri da un bresciano”.
Come vi vedete in prospettiva futura?
Qualcuno sprezzante azzarda una bella risposta sicura: “Tra qualche anno vedo me e le mie compagne in Serie A ma io sicuramente vinco il pallone d’oro”.
Dopo questa parentesi molto divertente, lo spogliatoio si dice concentrato sul presente, per il futuro si vedrà.
Mi congedo dalle Esordienti orobiche e le lascio alla loro seduta d’allenamento. Ringrazio mister Cambiaghi e la società Atalanta B.C. per il tempo dedicatomi, non potendo non complimentarmi con loro per creato un’isoletta felice nell’arcipelago trezzese.